Riformare l'indennità di acconpagnamento?

[30/11/17] Con lo svilupparsi del dibattito sulla non autosufficienza emerge sempre più il tema della possibile riforma della indennità di accompagnamento che da sola, con gli oltre 2milioni di beneficiari e 12,5 milioni di spesa, rappresenta il 55% della spesa per gli interventi sulla non autosufficienza, in larga misura utilizzata anche per pagare la badante e/o eventuali interventi di AD. Le proposte in campo non vogliono toglierla a qualcuno, ma graduare l'intervento economico rispetto ai reali livelli di gravità e offrire eventuali pacchetti di servizi, alternativi alle somme economiche, il cui valore supera l'importo eventualmente erogato.

Questo comporterebbe anche una emersione del lavoro nero delle assistenti famigliari (sempre molto alta, anche se in calo rispetto ai primi anni 2000) e quindi, con i contributi e le tasse pagate, un minoro costo di tutta l'operazione.
Per entrare nel tema vi proponiamo questi due contributi dal sito welforum curato da IRS:

La sfida dell’Indennità di Accompagnamento
In questo documento viene presentata un’analisi dell’istituto dell’Indennità di Accompagnamento, finalizzata ad identificarne le principali criticità e ad evidenziare le possibilità di miglioramento. Oltre a descrivere lo sviluppo storico della misura, il documento confronta l’Indennità con le altre misure di long-term care adottate nei principali paesi europei e analizza le principali proposte di cambiamento. Questa analisi è propedeutica allo sviluppo di una nuova ipotesi di riforma. Il contributo di Costanzo Ranci, Marco Arlotti, Andrea Parma su welforum

Indennità di accompagnamento. La proposta in sintesi
In Italia, L’Indennità di Accompagnamento è il principale strumento di sostegno alla non
autosufficienza con oltre 2 milioni di beneficiari e 12,5 miliardi di spesa. L’infografica evidenzia le criticità del modello attuale e una sintesi della proposta presentata.