N6-2011

Dic 2011

Newsletter CAAD, n.6/2011, 15 dicembre 2011

I report della Regione su legge 29/97 e rete dei CAAD centri per l'adattamento domestico
Come ogni anno la Regione E.Romagna ha pubblicato i report relativi all'utilizzo dei fondi della legge 29/97 (acquisto attrezzature/arredi/tecnologie e auto) e alle attività della rete regionale dei centri per l'adattamento domestico ( i 10 CAAD provinciali)
- Report legge 29/97
http://informa.comune.bologna.it/iperbole/media/files/report_contributi_disabili_legge_29_1997_anno_2010.pdf
- Report rete caad
http://informa.comune.bologna.it/iperbole/media/files/report_rete_caad_e.romagna_anno_2010.pdf

Documenti utili: invecchiamento disabili, report assistenza anziani non autosufficienti
- Disabili, invecchiare bene si può. Uno speciale della Rivista "L'integrazione sociale e scolastica" edita da Erickson (n.5/2011) http://www.grusol.it/informazioni/30-11-11.PDF
- L'assistenza agli anziani non autosufficienti, 3° rapporto a cura del NNA network non autosufficienza (2011) http://www.grusol.it/informazioni/25-11-11.PDF

Treviso, la progettazione accessibile si impara a scuola
L’accessibilità diventa materia scolastica. succede a Treviso, dove si è concluso con successo lo scorso lunedì il primo corso base sulla “Progettazione per l’accessibilità ad una utenza globale” all’istituto tecnico statale per geometri “A. Palladio”.
È il primo dei sei istituti scolastici per geometri della provincia che - esperienza pilota in Veneto - hanno usufruito di un corso gratuito di progettazione per l’accessibilità ed eliminazione delle barriere architettoniche.  Il corso fornisce agli studenti le informazioni necessarie per comprendere le esigenze delle persone con disabilità temporanee o permanenti. L’iniziativa è a cura dell’associazione “RibaltaMente”, fondata dagli architetti Massimo Piani, Simonetta Benetollo, Paola Minati e Lionella Piva, con il contributo di Anglat (associazione specializzata nella mobilità delle persone con disabilità).
In qualità di docenti si sono alternati alla lavagna referenti delle Ulss, membri di associazioni specializzate e alcuni componenti della squadra di pallacanestro della Polisportiva disabili della Marca trevigiana, militante nel campionato nazionale serie A/2.
“Con un approccio didattico multidisciplinare si pongono le basi di una ‘cultura progettuale’ all’altezza delle necessità - commenta Simonetta Benetollo, vicepresidente di RibaltaMente -, chiesta e ribadita in sede comunitaria e internazionale per modificare l’ambiente secondo i criteri del design for all e dell’universal design”.
Entro il 19 dicembre altri due istituti concluderanno il corso, a Castelfranco Veneto e a Pieve di Soligo, mentre a inizio 2012 inizieranno le lezioni in altri tre istituti di Montebelluna, Oderzo e Vittorio Veneto. L’obiettivo dell’associazione è però di espandere il progetto nel territorio, rivolgendosi anche a istituti di diverso indirizzo. “Proprio a scuola già dall’infanzia inizia la formazione delle persone che poi vivranno lo spazio urbano - aggiunge Benetollo -: questo è il miglior terreno per seminare la cultura del bene
pubblico fruibile sempre e da tutti, disponibile alla collettività in un quadro normativo, in particolare emanato dalla regione Veneto, in continua evoluzione”. RibaltaMente sottolinea anche la necessità di “riappropriarsi dello spazio urbano, spesso precluso da interventi errati che aggiungono ulteriori barriere a quelle architettoniche e culturali, che per una fascia crescente di cittadini costituiscono motivo di discriminazioni non più giustificabili”.

Incidenti domestici: per i piccoli la prevenzione in otto lingue
Campagna regionale "Casa salvi tutti": in distribuzione in questi giorni in albanese,  arabo, cinese, filippino, francese, inglese, rumeno, urdu, l'opuscolo "Attenti a quei due!" e  la check list per verificare nelle abitazioni le condizioni di sicurezza dei più piccoli.
I programmi di prevenzione rivolti a bambini e anziani, i soggetti più esposti al rischio di incidente domestico.
Dal 2012 al via anche il nuovo progetto “Donnecare” rivolto alle neomamme migranti.
- Leggi tutto l'articolo nel sito saluter.it
http://www.saluter.it/news/regione/incidenti-domestici-la-prevenzione-per-i-bimbi-stranieri
- Scarica l'opuscolo per i bambini
http://www.saluter.it/documentazione/materiale-informativo/pubblicazioni/attenti-a-quei-due-opuscolo-in-9-lingue
- La check list allegata all'opuscolo
http://www.saluter.it/documentazione/modulistica/schede/incidenti-domestici-la-check-list-per-verificare-la-sicurezza-delle-abitazioni-peri-bambini

Secondo Rapporto sulla Non Autosufficienza in Italia
È stato pubblicato il "Secondo Rapporto sulla Non Autosufficienza in Italia – Assistenza territoriale e cure domiciliari” promosso dal Ministero del Lavoro e Politiche Sociali. Il Rapporto prosegue l'analisi avviata nella precedente edizione del 2010 analizzando l’intera filiera assistenziale: prevenzione, cure ospedaliere, territorio con particolare attenzione alle criticità del sistema in termini di spesa e di qualità. Lo studio presenta anche una serie di best practices locali e regionali.
Il Rapporto approfondisce la dimensione nazionale delle problematiche demografiche ed epidemiologiche correlate, sottolinea gli aspetti sociali e sanitari conseguenti e l’urgenza di una rivisitazione complessiva su scala nazionale, regionale e locale della materia.
L’Italia deve affrontare con sollecitudine una rivisitazione complessiva della materia, che in un approccio globale, disciplini la dimensione assistenziale (sanitaria e sociale) e gli aspetti connessi di natura fiscale e previdenziale.
E’ indispensabile, infatti, definire una “cornice” nazionale delle politiche socio-sanitarie, dei livelli di integrazione tra soggetti istituzionali (Regioni – ASL – Comuni), tra mondi professionali, tra pubblico e privato non profit, in una prospettiva di promozione della sussidiarietà orizzontale.
Scarica il rapporto a partire da questa pagina:
http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/Notizie/20111111_Secondo_Rapporto_NonAutosufficienza.htm
(fonte newsletter Centro Maderna)

Il progetto dedicato alle disabilità acquisite vince il Progetto SanitAbile
Al Congresso Nazionale SIMFER 2011 assegnato il primo premio nazionale per il progetto dedicato al percorso di valutazione delle barriere architettoniche domestiche alla Struttura di Riabilitazione e Rieducazione Funzionale della A.O. Arcispedale Santa Maria Nuova
Primo premio nazionale per il progetto, elaborato dalla Struttura di Riabilitazione e Rieducazione Funzionale della Azienda Ospedaliera Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, sotto la direzione del dott G. Battista Camurri, dedicato al percorso di valutazione delle barriere architettoniche domestiche per le persone che abbiano acquisito una riduzione della capacità motoria e della autonomia nello svolgimento delle attività quotidiane.
Realizzato in collaborazione con Ausl Reggio Emilia e Comune di Reggio Emilia, il progetto ha ricevuto dalla Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (SIMFER) il riconoscimento SanitAbile nel corso del 39° Congresso Nazionale, tenutosi nei giorni scorsi a Reggio Calabria.
‘La valutazione ambientale in team pre-dimissione: promuovere il rientro a domicilio nei pazienti con disabilità residua’, questo il titolo del progetto, è nato un anno fa dal dialogo tra professionisti della riabilitazione dell’ospedale, del territorio ed operatori del Centro per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico (C.A.A.D.) del Comune di Reggio Emilia, si rivolge a persone con gravi disabilità acquisite quale esito di lesioni vascolari, cerebrali e di eventi traumatici. Il premio rappresenta la valorizzazione del primo esempio di integrazione tra istituzioni diverse in questo ambito.
Il progetto ha rappresentato una preziosa occasione di collaborazione tra Servizio Sanitario e Comune, attraverso la ottimizzazione delle risorse presenti nel territorio nel porre l’attenzione alla cura ed ai servizi alla persona. La  prognosi accurata del grado di autonomia che il paziente riuscirà a raggiungere al termine del ricovero riabilitativo fa prevedere le difficoltà alle quali andrà incontro nel quotidiano. Insieme al paziente ed ai suoi famigliari, prima della dimissione, i fisioterapisti ed i tecnici del CAAD effettuano la valutazione dell’abitazione. La relazione dettagliata, nella quale vengono evidenziate le barriere architettoniche rilevate ed i consigli sulle modifiche strutturali, è oggetto di confronto tra fisiatra e fisioterapista per la definizione degli ausili più idonei da prescrivere prima della dimissione.
La Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (SIMFER), CittadinanzAttiva, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH), il Fondo Italiano Abbattimento Barriere Architettoniche (FIABA) e la Federazione Associazioni Nazionali Handicappati (FAND), attraverso il progetto SanitAbile promuovono la valorizzazione di buone pratiche per il reinserimento di persone con disabilità.
L’obiettivo è la progressiva riduzione delle difficoltà nell’accesso ai servizi sanitari (per chi ha limitazioni motorie, sensoriali o cognitive) ma anche nell’accesso alle informazioni riguardanti la salute ed i diritti in tema di tutela sanitaria. Alla stesura della procedura aziendale hanno dato un importante contributo il dott Claudio Tedeschi e la Dr. Stefania Fugazzaro (fisiatri della Riabilitazione ASMN), la Dott.ssa Maria Ravelli (Ufficio Qualità e Accreditamento ASMN), il Sig. Sergio Borghi (coordinatore fisioterapisti della Riabilitazione ASMN)e il Sig. Atos Cattini (responsabile CAAD Comune di Reggio).
Il riconoscimento ricevuto va esteso a tutto il gruppo che ha condiviso il progetto e che lavora ogni giorno per la sua realizzazione:
- per l’Azienda USL di Reggio Emilia: la fisiatra Dr. Alena Fiocchi, la coordinatrice dei fisioterapisti Tiziana Fontanesi;
- per il C.A.A.D. del Comune di Reggio: la fisioterapista Sandra Fontani, la geometra Silvia Trolli, la Sig. Manuela Veneziani (segreteria e amministrazione dell’ufficio);
- per la Med. Fisica e Riabilitazione dell’Arcispedale S.Maria Nuova: i fisiatri del reparto Dr. Donatella Procicchiani, Dr. Stefania Testoni), e i fisioterapisti: Leda Boschini, Lauro Gaddi, Rosetta Montauti, Ilenia Morbilli, Elisa Pensierini e Stefano Ziveri.
(Fonte CAAD Reggio Emilia)

Bagno. come realizzare un bagno in qualsiasi zona della casa senza eccessive opere murarie
Con le nuove tecnologie sul mercato oggi è possibile realizzare un nuovo bagno senza dover ricorrere ad eccessive opere murarie e senza restare vincolati agli impianti preesistenti.
Se il problema principale da risolvere è il passaggio delle tubazioni di scarico (che hanno un diametro considerevole di almeno 10 cm) del wc, si può valutare l’utilizzo di un sistema di scarico a pressione pneumatica, che permette di creare un nuovo bagno in qualsiasi punto della casa.
Leggi tutto su superabile.it alla pagina
http://www.superabile.it/web/it/CANALI_TEMATICI/Senza_Barriere/Abitazione/Bagno/info-1496523661.html
(fonte superabile.it)

Monti parla al senato
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Sistema pensionistico non equo, interverremo:"Il nostro sistema pensionistico - ha spiegato Monti rimane caratterizzato da ampie disparità di trattamento, tra fasce d'età e categorie, con alcune aree di ingiustificati privilegi". "Va prestata attenzione ai servizi di cura per gli anziani che è preoccupazione crescente per le famiglie".
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(fonte tiscali.it)

Elsa Fornero nuovo  ministro del lavoro e politiche sociali
Torinese, Elsa Fornero è esperta di politiche previdenziali, vicepresidente del Consiglio di Sorveglianza d’Intesa San Paolo e anche docente di Economia Politica presso la Facoltà di Economia dell’Università di Torino. E' tra le fondatrici del Cerp, Centre for Research on Pensions and Welfare Policies, a Moncalieri, uno dei maggiori centri studio sullo stato sociale in Italia e in Europa
http://cerp.unito.it/index.php/it/home
Ascolta gli interventi del nuovo Ministro in occasione della Giornata della previdenza 2011:
http://www.youtube.com/watch?v=fGo_2tVTIk4
http://www.youtube.com/watch?v=zp-xQn79al4

Un sito utile con tante soluzioni e proposte su barriere, accessibilita', trasporti
http://www.disabili.ws/index.asp
(fonte caad bologna)

E.Romagna: una ausilioteca, fissa e mobile, per i problemi di ipovisione
Si chiama “Auxilia: un’altra visione” il nuovo progetto dell’associazione Retinite Pigmentosa Emilia-Romagna: un servizio gratuito per realizzare percorsi riabilitativi su misura e diffondere l’utilizzo degli ausili per le persone ipovedenti.
Un servizio mobile gratuito per portare a casa delle persone ipovedenti il meglio della tecnologia e attivare percorsi riabilitativi personalizzati. In più, una nuova sede accessibile e aperta a tutti, dove presentare la più ampia scelta di ausili ottici, elettronici e informatici, ospitare seminari e incontri di auto-aiuto e dare consigli su come, a volte con poco, sia possibile migliorare la vita e l’autonomia di chi ha limitazioni alla vista. Si chiama “Auxilia: un’altra visione” il nuovo progetto a cui sta lavorando l’associazione Retinite Pigmentosa Emilia-Romagna, grazie a un finanziamento triennale concesso dall’Ima Spa, il gruppo di Ozzano dell’Emilia leader mondiale nella produzione di macchine automatiche per il packaging.
“In occasione dei suoi 50 anni l’Ima ha lanciato tra i suoi dipendenti un bando per finanziare progetti socialmente utili – spiega Mirella Bighi, presidente dell’associazione –.Tra quelli premiati, il progetto che abbiamo presentato insieme a un nostro volontario, che è stato scelto proprio perché punta molto sulla domiciliarità e sui servizi per favorire l’autonomia. La condizione di ipovedente comporta con frequenza uno stato psicologico molto complesso – continua –. La progressiva perdita della vista, anche se parziale, rappresenta infatti un passaggio difficile, che presuppone un periodo di adattamento molto delicato, in cui occorre prendere atto del cambiamento, elaborare l’accaduto e cercare di ‘guardare’ avanti”.
Il progetto Auxilia, che sarà operativo entro il prossimo marzo, prevede la creazione di una ausilioteca mobile e l’apertura di un nuovo spazio a disposizione delle persone con disabilità visive.
L’allestimento di un automezzo opportunamente attrezzato consentirà a personale competente dell’associazione di recarsi a casa degli ipovedenti, presentare un campionario degli ausili e degli strumenti tecnologici a disposizione, spiegarne potenzialità e funzionamento e quindi iniziare, sotto la guida di un operatore, percorsi riabilitativi su misura, che permettano di sfruttare al meglio il residuo visivo rimanente.
“Spesso per un ipovedente anche la strada sotto casa o il corridoio dell’appartamento possono essere percorsi pieni di ostacoli – aggiunge Mirella Bighi –. La riabilitazione domiciliare può essere quindi una strategia dal grande potenziale, in particolare per le persone che, per età o per una grave disabilità, hanno difficoltà a muoversi. Per loro, infatti, il solo fatto di doversi recare presso una sede specializzata, magari con la necessità di un accompagnatore, può costituire un motivo sufficiente per rinunciare a ogni trattamento”.
La nuova sede sarà invece un punto di incontro e di informazione a livello regionale per le persone ipovedenti e per i loro familiari, ma anche il luogo dove svolgere in maniera continuativa i percorsi riabilitativi. Grazie ad accordi con le aziende produttrici e distributrici, accoglierà la più ampia scelta di ausili ottici, elettronici o informatici e di strumenti utili a favorire i disabili visivi nella vita quotidiana, dai videoingranditori ai telescopi galileiani, dalle lenti di varie dimensioni agli occhiali prismatici e i software per la lettura con sintesi vocale, fino a segnalatori acustici, termometri parlanti e rilevatori di colori.
Inoltre, lo spazio sarà allestito come una vera domoteca, con alcuni ambienti che saranno arredati come quelli di una casa comune. Una cucina, una stanza e un corridoio saranno appositamente adattati e resi funzionali per le persone con funzione visiva limitata, in modo da mostrare nella pratica come spesso sia possibile – con piccole modifiche come ante scorrevoli, allarmi sonori e stovigliecolorate – migliorare le abilità e l’autonomia degli ipovedenti nei contesti di tutti i giorni.
- Per informazioni:
Associazione RP Emilia-Romagna: tel. 051 246705, e-mail rp.bologna@associazionerpbo.191.it.
fonte ass.retinite pigmentosa)

Un CAAD anche in provincia di Bari
E' quasi pronto, a Conversano, il primo appartamento domotico, che sarà inaugurato entro la fine dell'anno: cucina, bagno e camera da letto sono giù ultimate e sono in corso i lavori per la realizzazione degli altri ambienti. Il progetto, che ha lo scopo di sperimentare un ambiente domestico a misura di disabile, che tenga conto di tutte le possibili esigenze, è realizzato dal Centro Domos, nell'ambito dell'omonimo progetto, che ha lo scopo di rappresentare un punto di riferimento e di consulenza non solo per l'ambito territoriale di competenza (Conversano, Polignano a Mare e Monopoli), ma per tutto il sud est barese, per quel che riguarda la domotica.
Tutta la parte relativa all'impiantistica è già stata realizzata, come pure gli applicativi domotici. Sono stati installati sensori per il monitoraggio ambientale (sensore di presenza, anti-allagamento, ecc) e sono già funzionanti i controlli relativi all'illuminazione e all'apertura degli infissi. Il tutto è già utilizzabile in remoto, con la possibilità di visualizzare gli ambienti tramite un sistema di videocontrollo. Sono state anche pensate una  serie di atmosfere che, tramite un unico input, attivano una sequenza di comandi definita dall'utente in base alle proprie esigenze. Ora si sta procedendo con l'allestimento degli arredi.
"I ricercatori da noi coinvolti nel progetto - afferma Alessandro De Robertis, referente del progetto Domos - stanno inoltre predisponendo diverse interfacce per consentire agli utenti il pieno controllo e comando dei dispositivi applicati nella propria abitazione tramite pc, cellulare e tablet a seconda delle esigenze. Sono state inoltre installate due videocamere che daranno la possibilità di vedere l'utilizzo dell'appartamento domotico anche in remoto per chiunque non ha la possibilità fisica di venirlo a visitare di persona".
Bilancio positivo anche per il centro Caad (Centro per l'adattamento dell'ambiente domestico), sempre a Conversano: sono stati già 42 gli incontri tenuti dalla psicologa con i soggetti interessati e con le loro famiglie, allo scopo di individuare le richieste e le informazioni dei destinatari del progetto.
L'obiettivo finale è realizzare una mappatura dei bisogni per provvedere successivamente alla progettazione, realizzazione e sperimentazione sul campo di ausili domotici necessari ad assicurare una maggiore autosufficienza e autonomia a qualsiasi individuo con scarse autonomie funzionali. Concretamente, si tratta di capire quali siano le abitudini, le esigenzee le difficoltà delle persone disabili in ambito domestico e di comprendere il loro livello di conoscenza delle normative e delle agevolazioni fiscali esistenti: sulle informazioni raccolte,
i ricercatori da un anno stanno lavorando, allo scopo di realizzare un sistema domotico personalizzato.
Il centro Caad permette inoltre di fissare un appuntamento gratuito con un architetto e un ingegnere civile, per verificare e studiare insieme la soluzione migliore per l'abbattimento delle barriere architettoniche in casa propria. "I parenti delle persone con disabilità - afferma Annalisa Lacalandra, referente sociale del
progetto - tendono a farsi molto spesso carico di tutte le situazioni e delle attività, a volte senza le possibilità e gli ausili offerti da Asl territoriali Inail.
Grazie all'appartamento domotico le famiglie avranno la possibilità di vedere e testare le funzioni dei principali dispositivi tecnologici. L'obiettivo è la divulgazione della cultura dell'autonomia attraverso il suggerimento di dispositivi che alleggeriscono le famiglie da alcuni carichi, spesso fisici".

Non autosufficienza, senza aiuti 1,6 milioni di anziani
La crisi e la riduzione della spesa sociale rischiano di colpire le persone non autosufficienti e le loro famiglie. È il quadro che emerge dal terzo Forum sulla non autosufficienza, in corso oggi e domani a Bologna. “Nel 2011 il sistema di welfare locale non potrà garantire neppure gli attuali livelli di spesa, lasciando scoperte delle quote di popolazione in condizione di vulnerabilità”, spiega Gabriella Sebastani, responsabile dell’Indagine sulla disabilità dell’Istat.  A veder peggiorare la propria condizione saranno in particolare le famiglie con anziani non autosufficienti. Secondo dati relativi al 2009, continua Sebastiani, “oltre il 50% delle famiglie con all’interno una persona di 65 anni e più con gravi limitazioni non riceve alcun tipo di aiuto”. Nel
dettaglio, si parla di 1,6 milioni di anziani con lievi o gravi limitazioni nelle attività della vita quotidiana che non ricevono aiuto o vivono in contesti familiari non protetti (da soli o con altri anziani): di questi 951 mila presentano lievi limitazioni, 651 mila gravi limitazioni. Sono queste le persone che più subiranno gli effetti della crisi economica e della riduzione della spesa sociale.
È difficile però stabilire quante siano le persone non autosufficienti al momento in Italia, anche perchè gli ultimi dati si riferiscono all’Indagine sulle condizioni di salute e ricorso ai sistemi sanitari condotta dall’Istatnel 2005 e sono relativi ad anziani che presentano limitazioni nelle attività della vita quotidiana. I dati dicono che 1 milione e 418 mila anziani hanno almeno una limitazione, mentre 648 mila hanno tre o più limitazioni. Sempre dalla stessa indagine risulta che le persone con disabilità che vivono in famiglia sono 2 milioni e 600 mila, ovvero il 5% della popolazione. Dati più recenti (2009) dicono che gli anziani non autosufficienti ospiti dei presidi residenziali sono 225.182. Sono invece quasi 1 milione e mezzo gli over 65 che ricevono l’indennità di accompagnamento (1 milione e 497 mila, per la precisione): 631 mila hanno anche una pensione di invalidità.
Per avere un quadro più preciso, continua Sebastiani, “l’Istat sta conducendo indagini ad hoc e sta portando avanti il progetto sul Sistema informativo sulla disabilità”. Se i numeri della non autosufficienza sono incerti, quello che invece è già evidente è la difficoltà delle famiglie. “La rete di parentela”, spiega Sebastiani, “è sempre più stretta e lunga: crescono le persone da aiutare, ma non quelle che assistono. Aumenta inoltre l’età media dei caregiver, che dai 43 anni del 1983 è passata ai 50 del 2009”. E il carico continua a gravare sulle spalle delle donne, che da sole garantiscono 2,2 milioni di ore di assistenza. Diminuisce inoltre l’aiuto fornito da volontari, vicini e amici. “La rete di aiuto informale è in un fase di crisi strutturale”, continua Sebastiani: “le famiglie aiutate sono scese dal 28,3% del 1983 al 16,9% nel 2009”.
A questi numeri si aggiungono le difficoltà economiche dovute alla crisi: nel 2010 il potere d’acquisto delle famiglie è sceso ancora dello 0,5% (dopo il -3,1% del 2009), la propensione al risparmio segna un -9,1%. Ma soprattutto le famiglie in stato di deprivazione (cioè in difficoltà economica) non riescono a risollevarsi: il 65% delle famiglie deprivate nel 2010 lo sono anche nel 2009
(fonte agenzia redattoresociale.it)

Censis: nel 2040 il 10% degli italiani avrà una disabilità
C’è un dato che certifica con chiarezza l’invecchiamento della popolazione: la crescita degli ultracentenari, che dal 2002 al 2010 ha segnato un +165%. A fornirlo è Carla Collicelli, vicedirettore generale del Censis, intervenendo a Bologna alla terza edizione del Forum sulla non autosufficienza. L’invecchiamento della popolazione si riscontra nelle patologie, che passano dall’acuzie alla cronicità, e in un aumento delle persone con disabilità. “La stima del Censis”, spiega Collicelli, “vede 4,1 milioni di persone disabili nel 2010, il 6,7% della popolazione: nel 2020 saliranno a 4,8 milioni (7,9%) e nel 2040 a 6,7 milioni, il 10,7% della popolazione”. Sarebbe un errore però pensare una popolazione più anziana sia automaticamente non autosufficiente. “Aumentano gli anziani non autosufficienti, ma aumentano anche gli autosufficienti”, precisa Collicelli. Questa prospettiva, tuttavia, non sembra essere però acquisita dagli italiani. “Di fronte a una persona con disabilità motoria”, continua la vicedirettrice del Censis, “il 68% delle persone pensa che la causa sia un incidente. Non si pensa in altre parole che la disabilità faccia parte del normale corso della vita, in qualche modo la si sottovaluta”. Sempre dalla percezione della disabilità si ricavano altre indicazioni: “di fronte a una disabilità il 91% delle persone manifesta solidarietà e l’82% esprime il desiderio di aiutare”, continua Collicelli. Questo ci fa capire come permanga l’idea di un welfare familiare, basato sulla comunità”. Si arriva così a quel sistema di welfare “fatto in casa” tipico dell’Italia, a cui si aggiunge la rete del volontariato e un massiccio ricorso alle badanti: nel 2008 erano 2 milioni e 412 mila le famiglie che vi facevano ricorso, cioè il 10% del totale. “La famiglia è ancora molto affidabile”, continua Collicelli, “ma ci sono delle contraddizioni: la conciliazione fra casa e lavoro è ancora un mito, mentre per le istituzioni la famiglia rimane invisibile, soprattutto a livello fiscale”.
Questo modello di welfare potrà reggere anche in futuro, con una popolazione sempre più anziana? Secondo Collicelli il sistema “sarà messo a dura prova. L’Italia ha raggiunto negli anni un buon livello di protezione sociale, ma rimangono disparità territoriali e a seconda delle categorie. Il problema è come mantenere questa protezione e come assicurarla anche alle nuove generazioni”. Secondo Andrea Brandolini, economista del servizio studi della Banca d’Italia intervenuto al Forum, “bisogna scegliere fra due modelli: la categorialità, secondo cui i benefici dipendono dall’appartenenza a una deteminata categoria, oppure l’universalità, che invece distribuisce i benefici fra tutti: entrambi i modelli si possono adottare, ma serve una scelta politica”.
(fonte agenzia redattoresociale.it)

Introduzione agli ausili tecnologici: percorsi e strumenti per favorire attività e partecipazione (ECM)
Il corso intende fornire una base informativa su ausili e servizi per favorire l'autonomia e l'integrazione delle persone con disabilità motoria e multipla negli ambiti della scuola, del lavoro e della vita quotidiana. Il corso è rivolto a: insegnanti, figure socio-educative e operatori sanitari.
Date: mercoledì 14 e giovedì 15 dicembre 2011.
Iscrizioni: per procedere con l'iscrizione è necessario registrarsi sul sito http://www.ausilioteca.org/eventi-formativi  e compilare la scheda di iscrizione del corso prescelto.
Si ricorda che:
- per la maggior parte degli Eventi è stato richiesto alla Regione Emilia-Romagna l’accreditamento ai fini dell’Educazione Continua in Medicina (ECM)
- all’interno di ogni corso sono segnalate le figure per le quali sono stati chiesti i crediti ECM
- tutti i corsi sono gratuiti
- I corsi si svolgeranno solo a raggiungimento del numero minimo di partecipanti
- l’accesso è prioritario per le persone appartenenti alla Regione Emilia Romagna.
- l’iscrizione non dà diritto alla partecipazione fino a quando, verificata la disponibilità, la segreteria organizzativa invierà una conferma (solitamente una decina di giorni prima dell’evento).
Per contatti: Simona Muzzioli, Centro Regionale Ausili, e-mail formazione@ausilioteca.org, tel.051-6597715
(fonte centro regionale ausili)

Toscana: 20 milioni per la non autosufficienza
La regione Toscana stanzierà oltre 20 milioni per la non autosufficienza che saranno distribuiti ad Asl, zone/distretto e Società della Salute. A stabilirlo una delibera approvata nel corso dell’ultima giunta. Quattro le “voci” prese in considerazione dalla delibera: il riparto alle zone/distretto del Fondo per la non autosufficienza per i mesi di novembre e dicembre 2011; l’assegnazione alle Asl di quote sanitarie aggiuntive per le Rsa; l’assegnazione alle zone/distretto del contributo per il recupero di minori entrate da parte dei comuni e delle SdS; risorse da utilizzare per persone non autosufficienti di età inferiore a 65 anni. “Voglio ricordare – sottolinea l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – che la regione nel 2011 ha distribuito per la non autosufficienza quasi 82 milioni di euro, più che compensando l’azzeramento del Fondo nazionale operato dal Governo. E ci siamo impegnati anche per il 2012. Mi sembra un’azione significativa, che dimostra nei fatti la politica di questa regione”.
La cifra del Fondo per la non autosufficienza che verrà assegnata alle zone /distretto a copertura dei mesi di novembre e dicembre 2011 è di 2.857.699 euro, ed è destinata prevalentemente all’estensione dei servizi domiciliari. Verrà ripartita tra le 34 zone/distretto della Toscana in base ai seguenti criteri: popolazione ultra65enne; incidenza persone ultra65enni sulla popolazione residente; popolazione non autosufficiente; percentuale delle persone ultra65enni non autosufficienti delle singole zone sul totale regionale.
Per dare soluzione al problema delle liste di attesa in Rsa, con l’obiettivo di un completo azzeramento entro il 2011, vengono assegnate alle Asl risorse pari a 14.561.300, per finanziare la copertura, da parte delle Asl stesse, della parte sanitaria delle quote aggiuntive in Rsa per il 2011.
Alle zone/distretto, per il recupero di minori entrate da parte dei Comuni e delle Società della Salute, vengono poi assegnate risorse per un milione di euro. E sempre alle zone/distretto si assegnano 2.562.097, da utilizzare per persone non autosufficienti di età inferiore a 65 anni. Nelle zone/distretto, le risorse saranno assegnate alle Società della Salute dove sono state costituite; dove invece non è ancora stata costituita la Sds, l’assegnazione sarà fatta alle Asl competenti per territorio.
(fonte agenzia redattoresociale)

I nuovi orari della sede consulenza e dello sportello informativo CAAD nel distretto di Bologna
- Settore consulenza CAAD, presso Area ausili AUSL - Corte Roncati, via Sant'Isaia 90 (bus 14, 21, 32, 33) tel. 051-558597 fax 051/6597737
Il servizio di consulenza in sede opera solo su appuntamento da lunedì a giovedì, dalle 9,00 alle 13 e dalle  14 alle 16. - e-mail:  caadconsulenze@ausilioteca.org
- Sportello informativo Distretto di Bologna
CAAD : sede provinciale c/o Area Ausili – Corte Roncati. Via Sant’Isaia, 90- Bologna
Sportello Informativo in Sede, tel. 051-558597: lunedì dalle 14,00 alle 16,00 e giovedì dalle 10,00 alle 12,00.
(accesso diretto e telefonico)