N6-2012

Giu 2012

Newsletter CAAD, n.6/2012, 15 giugno 2012

Convegno annuale CRIBA
"Servono Cervelli accessibili per trasformare il pensiero in azioni concrete"
Reggio Emilia, 29 giugno 2012, Auditorium Centro Internazionale Loris Malaguzzi
Il tema è quello della comunicazione inclusiva. Il contesto è quello dell’auditorium del Centro Internazionale Loris Malaguzzi a Reggio Emilia. E su questo palco si alterneranno le maggiori voci nel campo della comunicazione tra cui Maria Grazia Fiore, docente e formatrice, Franco Bomprezzi, giornalista e scrittore, Claudio Arrigoni, giornalista del Corriere della Sera, Claudio Imprudente, Presidente dell’Associazione “Centro Documentazione Handicap” di Bologna, Michele Dotti, formatore, educatore e giornalista.
Questo lo scenario che ospiterà, il 29 giugno a partire dalle 9.30, “La comunicazione inclusiva: servono cervelli accessibili per trasformare il pensiero in azioni concrete” il convegno organizzato da CRIBA Emilia-Romagna con il patrocinio del Comune di Reggio Emilia e che segna la conclusione di un percorso formativo – il progetto “Il cervello accessibile” – che ha visto il coinvolgimento di 37 ragazzi delle classi di grafica della Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia.
Un percorso di formazione sulla comunicazione inclusiva il cui filo conduttore è stata la disabilità: attraverso l’analisi degli stereotipi e dei pregiudizi che permeano il tema della disabilità, si è cercato di fornire spunti di pensiero per sviluppare un atteggiamento critico verso la comunicazione, molto spesso etero diretta, e una predisposizione di apertura alla diversità come ricchezza.  Ecco spiegato il titolo del progetto “Il cervello accessibile”, strumento che ci aiuta a trasformare il pensiero in azione concreta, ad allargare la prospettiva, rendendoci predisposti ad accogliere l’eterogeneità della realtà circostante.
Nel convegno – per cui sarà previsto anche il servizio di sottotitolazione per le persone non udenti – si parlerà di comunicazione e di come questa assuma un peso fondamentale nel processo di inclusione o di esclusione sociale poiché è proprio attraverso la comunicazione che si descrive e si costruisce la realtà circostante e si decide quindi chi è dentro e chi resta fuori. Nel pomeriggio Nelson Bova, giornalista RAI, animerà una tavola rotonda in cui verrà analizzata l’immagine della disabilità nei media della comunicazione mainstream e generalista.
Al termine del convegno sarà inaugurata la mostra dei 23 manifesti sulla comunicazione inclusiva realizzati dai ragazzi della scuola e verranno assegnati i premi ai primi tre lavori vincitori, una mostra accessibile anche alle persone non vedenti grazie alle descrizioni braille.
Il programma completo della giornata e la relativa scheda di iscrizione è disponibile al seguente indirizzo: http://ilcervelloaccessibile.wordpress.com/il-convegno/
(fonte CRIBA)

Assistenza agli anziani. Meglio a casa, ma con tanta teconologia. Bilancio del progetto "Dreaming"
L'utilizzo a domicilio di nuove apparecchiature e tecnologie di facile uso per la telemedicina e il telecontrollo di parametri vitali (quali pressione arteriosa, glicemia, etc.) ma anche di situazioni ambientali (attraverso il posizionamento di sensori di fumo o gas) consente alle persone più anziane e fragili di rimanere più a lungo nella propria abitazione, con una migliore qualità di vita, e parallelamente di ridurre i ricoveri impropri in ospedale e quelli permanenti in casa di risposo. È questo il risultato  di 4 anni di sperimentazione condotta in sei diversi Paesi Europei (Italia, Germania, Danimarca, Svezia, Spagna, Estonia) nell'ambito del progetto sperimentale "Dreaming", finanziato dall’Ue, che ha coinvolto complessivamente 350 persone, di cui 60 a Trieste, unica sede italiana.
Leggi tutto:   http://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=9464
(fonte newsletter quotidiano sanità)

Barriere architettoniche: dalla Regione 3milioni di euro per abbatterle
Anche per il 2012 la Regione E.Romagna garantisce proprie risorse per il finanziamento della legge 13/89 che, ricordiamo, ormai da molti anni non viene più finanziata dallo Stato. Saranno 3milioni di euro le risorse disponibili, in controtendenza con la fase di crisi (+20% rispetto allo stanziamento del 2011). Le risorse saranno assegnate ai comuni proporzionalmente al fabbisogno presentato.
Ricordiamo che il mancato finanziamento statale e il calo delle risorse ha determinato negli ultimi anni un "allungamento" delle graduatorie; con gli ultimi fondi disponibili nel Comune di Bologna sono state finanziate parte delle domande fatte nel 2008 da persone con invalidità totale (che la legge 13/89 mette in prima posizione in graduatoria rispetto a chi ha invalidità parziali). Ricordiamo che per la legge 13/89 non esistono parametri reddituali e gli elementi che determinano la graduatoria sono la eventuale invalidità totale e la data di presentazione della domanda. Le domande non finanziate rimangono in graduatoria per gli anni successivi.
(fonte redazione sportello sociale Comune Bologna)

L'invecchiamento della popolazione: opportunità o sfida?
Il progressivo invecchiamento della popolazione è ormai noto a tutti, esperti e non. Ciò che colpisce maggiormente nel panorama del 21° secolo è il fatto di assistere a una ridistribuzione demografica senza precedenti, in cui entro il 2050 la proporzione di anziani tenderà a raddoppiare, passando dall’11% al 22% della popolazione totale. Nei prossimi 5 anni, per la prima volta nella storia dell’umanità, il numero di individui di età uguale o superiore a 65 anni supererà quello dei bambini al di sotto dei 5 anni. L’incremento della popolazione anziana sarà più evidente nei Paesi in via di sviluppo, ma soprattutto nei Paesi industrializzati il segmento di popolazione che aumenterà maggiormente sarà quello degli ultraottantenni, il cui numero assoluto, entro il 2050, risulterà praticamente quadruplicato (1, 2).
Parallelamente all’aumentata aspettativa di vita, si è verificata una transizione epidemiologica nella patologia emergente: da una situazione in cui erano prevalenti le malattie infettive e carenziali, si è passati a una preponderanza di quelle cronico-degenerative. Nei Paesi più ricchi, il maggior carico di malattia (GBD, global burden of disease), misurato in anni di vita aggiustati per disabilità (DALY, disability-adjusted life years), è attribuibile alle patologie cardio e cerebrovascolari e ai disturbi neuropsichiatrici, tra cui la depressione, la malattia di Alzheimer e le altre forme di demenza (3). Tanto nei Paesi in via di sviluppo che in quelli a più alto reddito, si prevede che il numero di soggetti con disabilità, derivante principalmente dalle malattie non trasmissibili, aumenterà proporzionalmente alla crescita della popolazione, con una più alta percentuale proprio nelle classi di età più avanzata.
Leggi tutto il contributo di Lucia Galluzzo, Claudia Gandin, Silvia Ghirini ed Emanuele Scafato, Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Roma http://www.epicentro.iss.it/ben/2012/aprile/2.asp
(fonte newsletter epicentro)

Regione: approvato il riparto del Fondo sanitario regionale 2012. 445 milioni per la non autosufficienza
La Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato la delibera di programmazione e finanziamento del Servizio sanitario regionale per il 2012: ammontano complessivamente a 7.999,081 milioni le risorse a disposizione; di questi 7.849,081 sono la quota parte dell’Emilia-Romagna del riparto del Fondo sanitario nazionale (secondo l’accordo condiviso tra le Regioni ma non ancora approvato dalla Conferenza Stato-Regioni),  150 milioni provengono direttamente dal bilancio della Regione Emilia-Romagna.
“L’obiettivo, anche per il 2012, a conferma del positivo trend degli anni precedenti, e pur in una situazione molto difficile riguardo al finanziamento,   è l’equilibrio di bilancio a livello regionale e a livello delle Aziende sanitarie, mantenendo il buon livello dei servizi ed anzi, perseguendo il loro sviluppo, con i bisogni dei cittadini al centro dell’attenzione”, ha detto l’assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti illustrando la situazione finanziaria in cui si trova la sanità dell’Emilia-Romagna.
“Il Fondo sanitario – ha spiegato Lusenti - ha un incremento rispetto al 2011 del 2%. In realtà, l’incremento è pari a zero. Nel 2012, infatti, la normativa nazionale prevede l’obbligo di copertura di tutte le quote di ammortamento di competenza dell’anno, relative agli investimenti in strutture e tecnologie realizzati dalle Aziende Sanitarie, che per la nostra Regione sono circa 160 milioni di euro”.
Dunque, in sostanza, nel 2012 le risorse disponibili sono a crescita zero rispetto a un  2011 "che ha avuto lo stesso andamento”: tutto questo a fronte di un incremento di costi inevitabile, ad esempio per beni e servizi (farmaci, materiale sanitario, servizi di lavanderia, pulizia, utenze ), che è pari al 3,5% annuo in tutto il Paese.  La Regione, inoltre, a fronte del totale azzeramento del Fondo nazionale per la non autosufficienza nel 2012,   ha stanziato risorse aggiuntive per il Fondo regionale per la non autosufficienza, che ammonta complessivamente a 445,6 milioni, di cui 135 sono da bilancio regionale.
Leggi tutto su saluter.it
http://www.saluter.it/news/newsletter/regione/la-giunta-approva-il-riparto-del-fondo-sanitario-regionale-2012
(fonte saluter.it)

Il fondo per l'abbattimento delle barriere architettoniche: II° report.
Una valutazione dell'esperienza dell'Emilia-Romagna per elevare il benessere abitativo
delle persone disabili.
Il settore Politiche abitative della Regione E.Romagna ha provveduto a pubblicare nell'ottobre scorso unsecondo report sull'utilizzo del fondo relativo all'abbattimento delle barriere architettoniche (legge 13/89), dopo il primo di alcuni anni fa e relativo all'utilizzo del fondo fino al 2007 (il primo report lo potete scaricare qui  http://territorio.regione.emilia-romagna.it/politiche-abitative/fondo-barriere/pubblicazioni). Il report, curato come il primo da Raffele Lungarella, integra i dati del primo con particolare riferimento al fabbisogno finanziari che si è manifestato per il 2011 e alle criticità proprie di una legge, la 13 del 1989,ormai datata (e non più finanziata dallo Stato da molti anni) e della sua gestione a livello regionale.
"Queste note sono dedicate ad una valutazione dell'esperienza maturate in Emilia-Romagna nella gestione del fondo per l'abbattimento delle barriere architettoniche istituito con la legge 13/1989. Nel primo paragrafo si ricostruiscono in estrema sintesi i meccanismi e le procedure di gestione del fondo. La parte più rilevante di questo scritto è costituita da una analisi delle principali caratteristiche dei soggetti e degli interventi che hanno concorso alla determinazione del fabbisogno finanziario del fondo per l'anno 2011.
Il terzo paragrafo ricostruisce la serie storica delle erogazioni finanziarie del fondo dal primo anno della sua operatività fino all'anno in corso, distinguendo la provenienza delle risorse tra quelle trasferite dallo stato e quelle stanziate dal bilancio regionale.
L'ultima parte del lavoro è riservata ad un esame delle criticità che il fondo presenta, individuando tanto quelle insite nella struttura stessa dello strumento quanto quelle connesse alla sua gestione. L'evidenziazione delle problematicità del fondo è fatta anche nella prospettiva di evitare che nelle stesse criticità si possa incorrere nell'eventualità si valutasse opportuno dotarsi di una normativa regionale di intervento sulle problematiche oggetto del fondo”
- Scarica il secondo report
(fonte sociale.emilia-romagna.it)

Nonni domotici, la proposta di Italia longeva
I nonni del futuro sapranno usare il web, saranno efficienti, saranno “domotici”. Ne conseguirà un  miglioramento della vita, ma sarà necessario riorganizzare la sanità, propone Italia Longeva, network del Ministero della Salute dedicato agli anziani.
Il progetto prevede case automatiche ed informatizzate, bagni e cucine prive di barriere architettoniche, sensori d’emergenza, elettrodomestici intelligenti, utilizzo della telemedicina, e addirittura magliette con sensori per un continuo check-up. Tra i gli ideatori del progetto Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento Scienze Gerontologiche, Geriatriche al Policlinico Gemelli di Roma e Niccolò Marchionni, presidente Società Cardiologia Geriatrica, dell’Università di Firenze.
(Fonte: la Repubblica)

In Toscana 55 mila ultra 65enni non autosufficienti gravi
In Toscana gli ultra65anni non autosufficienti gravi sono 55.500, pari a quasi il 7% della popolazione. E’ quanto emerge da una ricerca promossa da Cesvot e regione Toscana e realizzata dalla Fondazione Volontariato e Partecipazione, e pubblicata nel volume Cesvot "Anziani e non autosufficienza. Ruolo e servizi del volontariato in Toscana".
In particolare la ricerca ha preso in esame i servizi a sostegno degli anziani non autosufficienti che vedono la collaborazione tra associazioni di volontariato ed enti pubblici locali delle 34 zone socio-sanitarie della Toscana.
Dall’analisi sono emerse 127 collaborazioni: il primo dato significativo è che il 75% dei servizi realizzati in collaborazione con il volontariato sono strutturati e continuativi. Tuttavia la distribuzione territoriale risulta disomogenea: la zona empolese registra il numero più alto di collaborazioni (21), seguita da Casentino (18) e Valdichiana Senese (13).
Riguardo alla tipologia dei servizi, il 35% sono servizi di supporto all’attività quotidiana domiciliare, il 32% di sorveglianza attiva, il 21% di trasporto sociale. Il 68,5% dei servizi è assicurato quotidianamente o più giorni alla settimana.
Complessivamente sono 110 le associazioni di volontariato che in Toscana svolgono servizi per gli anziani non autosufficienti in convenzione con gli enti pubblici locali. Il 13% delle organizzazioni ha più di una collaborazione con l’ente pubblico, mentre il 72% delle collaborazioni vede protagoniste le grandi associazioni del volontariato socio-sanitario.
Il 30% delle collaborazioni, infatti, è rappresentato dalle Misericordie, il 24% dall’Auser, il 18% dalle Pubbliche Assistenze. Il resto, pari al 18%, vede impegnate associazioni non affiliate a grandi organizzazioni ma molto presenti e radicate sul territorio. Significativa la capacità di ‘fare rete’ delle associazioni: il 64,6% delle collaborazioni vede il coinvolgimento anche di altri soggetti del territorio che nell’88% dei casi sono altre associazioni. Tuttavia solo la metà delle associazioni è coinvolta dall’ente pubblico nella fase di progettazione degli interventi, un dato che – secondo le curatrici del volume – limita la capacità di intervento sul territorio perché “le organizzazioni di volontariato, con le loro caratteristiche di capillarità e conoscenza profonda delle situazioni di disagio, possono davvero aiutare in maniera efficace e realizzare una lettura dei bisogni di più precisa”.
Il volume è consultabile gratuitamente su www.cesvot.it.
(fonte redattoresociale)

Il terremoto degli invisibili
"Torno subito a parlare del terremoto in Emilia, dopo aver letto i tanti contributi di qualità arrivati dai lettori del blog, a commento del mio post ( http://invisibili.corriere.it/2012/05/29/il-terremoto-con-una-paura-in-piu/ ) dedicato a quella “paura in più” che si abbina alla condizione di disabilità. Ho avuto la conferma di aver toccato un tema reale, sentito, ma sottotraccia, come spesso avviene. Con due argomenti importanti. Il primo è legato alla paura che i familiari vivono costantemente, convinti come sono di non poter fare altro, in caso di catastrofe, che rimanere accanto ai propri figli impossibilitati a mettersi in salvo in modo autonomo. Il secondo invece, positivo, è la constatazione che le persone disabili (in carrozzina, o non vedenti, o non udenti) sono abituate a fare i conti realisticamente con se stessi e con il proprio “territorio”: conoscono bene i propri limiti, e difficilmente vanno nel panico. Ma nonostante ciò, inutile dirlo, subiscono come e più degli altri cittadini le conseguenze devastanti dei danni provocati dal sisma.
Il motivo è semplice: la vita di una persona con disabilità dipende da una solida rete di azioni concatenate.
La mobilità personale, innanzitutto, è a rischio: basta che manchi a lungo la corrente elettrica, ad esempio, per impedire il funzionamento di ascensori, ventilatori polmonari, carrozzine elettroniche, computer, telefoni cellulari. Ossia gli strumenti ormai fondamentali per una vita indipendente e autonoma. I danni strutturali agli edifici, poi, costringono a cambiare bruscamente abitudini e punti di appoggio sicuri: le evacuazioni di questi giorni, per quanto guidate e condotte con perizia e competenza dalla Protezione civile, costituiscono comunque un trauma per chi deve dipendere dagli altri per i propri spostamenti, e anche per le altre funzioni normali della vita quotidiana (basti pensare ai servizi igienici, al cambiamento di letto, all’alimentazione). Il prolungarsi di situazioni di disagio incide poi fortemente su tutti coloro, e sono tanti, che normalmente nei paesi interessati dal terremoto accedono ogni giorno a collaudati e utilissimi servizi diurni (i centri socio-educativi, solo per fare un esempio). Le famiglie, dunque, già provate dal terremoto, devono quasi sempre farsi carico direttamente e tutto il giorno di figli con disabilità grave (penso anche alle disabilità
intellettive o plurime)".......
[leggi tutto il contributo di Franco Bomprezzi sul blog dedicato alla disabilità nel sito del Corriere della sera
Per approfondire: terremoti, disastri naturali, incendi e persone disabili
- Come comportarsi in caso di terremoto (sito Comune Bologna)
http://www.comune.bologna.it/comunicatistampa/notizie/140:11409/
Terremoto: istruzioni per i cittadini dal sito della Protezione civile
http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/cosa_fare_sismico.wp
- Cosa fare in caso di terremoto: un opuscolo della Regione E.Romagna
https://ionoi.intranet.comune.bologna.it/ionoi/media/files/casa_fare_terremoto.pdf
- Sito della Protezione civile: come fare per soccorrere una persona con disabilità (aspetti generali, disabilità motorie, intellettive, sensoriali)
http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/cosa_fare_sanitario.wp;jsessionid=8DA204999647DAF5B5EF0D3F17C32E0C
- Disabilità e terremoto: gli attori della Protezione Civile a confronto (un contributo dopo il terremoto che ha colpito l'Abruzzo nel 2009)
http://www.anffas.net/Page.asp/A201=1039/day=20/id=265/N201=6/N101=522/N2L001=Politiche%20Sociali
- La newsletter dell'EDDN (European Disaster Disability Network):
un commento;  http://www.superando.it/content/view/3096/120/
il link al sito:  http://internazionali.ulss20.verona.it/eddn.html
- La Convenzione ONU, il Parlamento europeo, la Carta di Verona
http://www.superando.it/content/view/4123/112/
- Esondazioni fluviali e sicurezza delle persone disabili
http://www.superando.it/content/view/4154/120/
- Normativa antincendio e disabilità
http://www.vigilfuoco.it/aspx/page.aspx?IdPage=364
(fonti: blog Invisibili Corsera per il testo e redazione sportello sociale per approfondimenti)