Una città e una casa ospitale anche per le donne con disabilità

[26/3/21] «Un incontro (spesso) mancato, la relazione fra ambiente e persone fragili», è questa la premessa da cui scaturisce la riflessione che Piera Nobili ha esposto al seminario online “Il corpo, la fragilità, la cura: nuove relazioni e nuove forme di abitare la città”, svoltosi lo scorso 16 gennaio, e che vi proponiamo di seguito. Tra i soggetti maggiormente penalizzati dall’incontro mancato vi sono le donne con disabilità, per le quali diventa necessario un altro sguardo sulla città e sulla casa. [...] "..per avere qualità nel vivere non basta avere una casa accessibile, usabile, sicura, confortevole e bella, che alcune anziane e donne con disabilità hanno definito ancor prima della pandemiauna dorata prigione”, bensì occorre che sia inserita in un contesto.

Un contesto vitale e multigenerazionale nel quale potersi muovere in sicurezza e autonomia, avere luoghi d’incontro e di svago, luoghi dedicati a servizi e commercio di prossimità, sistemi di comunicazione comprensibili e usabili, fino ad avere un “network di vicinato attivo”, ovvero partecipare a una comunità cooperante e collaborativa".
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