N5-2012

Mag 2012

Newsletter CAAD, n.5/2012, 15 maggio 2012

Aziende pubbliche per la casa. La dotazione residenziale pubblica e le caratteristiche
del fabbisogno:la situazione di Bologna

Nomisma ha realizzato per ACER Bologna, l’Azienda Casa Emilia-Romagna della Provincia di Bologna, uno studio finalizzato all’analisi e alla sistematizzazione delle informazioni relative al patrimonio di edilizia residenziale pubblica disponibile a Bologna, agli interventi di nuova costruzione, recupero e manutenzione realizzati nell’ultimo quadriennio dalla Azienda per la casa di Bologna, alle caratteristiche socio-economiche sia degli attuali assegnatari di immobili pubblici sia di coloro che figurano nelle graduatorie per l’assegnazione. Il lavoro ha anche contemplato un approfondimento che, confrontando i principali indicatori economici desunti dai bilanci dell’ultimo quadriennio delle diverse Aziende Casa della regione, ha verificato l’efficienza societaria, valutando il posizionamento di ACER Bologna rispetto alle ACER dell’Emilia Romagna.
All’interno delle varie parti dello studio sono stati, inoltre, realizzati focus di approfondimento su diverse tematiche, tra cui: le dismissioni degli alloggi pubblici, i criteri di assegnazione degli alloggi pubblici, i requisiti di accesso per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica.
La ricerca, di cui sarà presto disponibile on-line una versione sintetica (http://www.nomisma.it), è stata articolata in quattro parti principali che hanno affrontato le diverse tematiche.
Nella prima parte, sulla base dei dati messi a disposizione da ACER Bologna e dal Comune di Bologna, è stata realizzata una mappatura dell’intero patrimonio residenziale immobiliare a livello comunale, in modo da fornire un quadro aggiornato e dettagliato del patrimonio disponibile e degli sviluppi in corso di riqualificazione e di nuova costruzione. Sono stati, inoltre, analizzati i principali interventi di manutenzione straordinaria realizzati dall’azienda negli ultimi anni, evidenziando la quantità di risorse investite e la loro localizzazione sul territorio.
La seconda parte della ricerca ha dimensionato, attraverso l’analisi dei dati forniti dal Comune di Bologna, il fabbisogno abitativo nel comune e analizzato il profilo tipo dei nuclei familiari che presentano le domande di accesso per l’assegnazione degli alloggi pubblici.
Nella terza parte della ricerca, sulla base delle informazioni messe a disposizioni da ACER Bologna, è stato tracciato un quadro puntuale delle caratteristiche degli assegnatari con riferimento agli elementi più significativi, tra cui: numerosità del nucleo familiare, cittadinanza, struttura anagrafica, disponibilitàreddituali, nonché il tasso di permanenza nell’alloggio.
La quarta parte del lavoro ha valutato l’efficienza societaria nell’operatività dell’ultimo quadriennio e il posizionamento di ACER Bologna rispetto alle performance delle ACER dell’Emilia Romagna, sulla base dei risultati di bilancio consolidato.
(fonte newsletter Nomisma)

Salute. Presentato il numero de "I Quaderni del Ministero" dedicato al tema Ictus. Nel 2012 in Italia ci saranno 200mila nuovi casi.
Si e' tenuto  a Roma, nell'Auditorium del ministero della Salute di viale Giorgio Ribotta, il convegno 'Criteri di appropriatezza strutturale, tecnologica e clinica nella prevenzione, diagnosi e cura della patologia  cerebrovascolare' dedicato alla presentazione del 14esimo volume della collana 'Quaderni del ministero della Salute".
L'ictus e' la seconda causa di morte e la prima causa di invalidita' nel mondo occidentale. Nel 2012 si stima che in Italia vi saranno non meno di 200.000 nuovi casi di malattia, di cui almeno 130.000 ischemiche. L'outcome a 12 mesi dei nuovi casi di stroke mostra che, a fronte del 28% di guariti e del 17% di disabili, ma abbastanza autosufficienti, avremo una mortalita' nel 30% ed una grave disabilita', che impone una lungo-degenza in istituzioni, nel restante 25% colpita da ictus.
In sintesi, 50.000 nuovi casi di gravemente disabili ogni anno. L'obiettivo e' quello di diffondere la nuova terapia della trombolisi, da applicare nelle primissime ore dall'evento in centri esperti (le Stroke units) e seguendo protocolli internazionali molto rigorosi.
"Il vantaggio delle strutture dedicate all'ictus- ha sottolineato il ministro della Salute, Renato Balduzzi, nella sua prefazione al volume- e' basato sull'integrazione tra l'assistenza della fase acuta e quella di ordine neuroriabilitativo secondo un modello che coniuga l'assistenza medica, con particolare attenzione alla prevenzione delle complicanze, e l'assistenza finalizzata al recupero motorio e cognitivo. In un modello assistenziale cosi' organizzato si realizza pienamente un approccio pluridisciplinare e professionale in grado di ridurre sensibilmente le conseguenze individuali e sociali dell'ictus, ottenendo anche una diminuzione dei costi".
(DIRE - Notiziario salute)

Dopo i 65 anni il 68% della vita che resta a una donna è in cattiva salute
Le donne hanno guadagnato sempre più in attesa di vita rispetto agli uomini, in Italia oggi circa 84,9 anni contro 78,7; il rovescio della medaglia è che solo il 32% del più prolungato arco di vita attesa dopo i 65 anni è senza disabilità e in buona salute, contro il 44% maschile. Una fase vissuta nel 70% dei casi con due o più malattie croniche invalidanti, spesso simultanee, quali osteoporosi, artrosi e artrite, ipertensione, diabete, disturbi cognitivi.
L’invecchiamento al femminile è uno specifico nel problema. “A metà del secolo scorso” fa notare Carlo Vergani, Università degli Studi di Milano e segretario scientifico di un meeting sul tema promosso a Milano da Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna) “nel nostro paese gli anziani costituivano l’8% della popolazione e l’attesa di vita era 64 anni, oggi siamo al 20% cioè 12 milioni di anziani, prevalentemente di sesso femminile, e a 80 anni”. Su questa linea il 2012 è stato proclamato Anno europeodell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni, mentre l’Organizzazione mondiale della sanità ha dedicato all’invecchiamento il Giorno mondiale della salute, il 7 aprile scorso.
“Nel recente rapporto sul gap globale di genere pubblicato dal World economic forum di Ginevra” continua Vergani “l’Italia è 76esima su 135 paesi esaminati (primi gli scandinavi) soprattutto per il settore salute relativo alla popolazione femminile”. Il monito è ripensare con una nuova mentalità ai problemi degli anziani, che sono soprattutto donne. “In medicina l’approccio deve considerare la polipatologia, non essere solo monospecialistico; inoltre i panel internazionali devono definire i parametri di salute per sesso ed età (si pensi al colesterolo per esempio) e occorre promuovere la ricerca clinica sulla donna specie se anziana, poco rappresentata negli studi, anche rispetto ai farmaci”. I decessi con cause non definite, che non trovano riscontro in malattie sono per l’83% in anziani in rapporto 2 a 1 per le donne rispetto agli uomini.
L’auspicata maggiore attenzione al benessere dell’anziano, soprattutto di sesso femminile, riguarda la salute non solo fisica ma anche psichica e coinvolge altri aspetti, come la solitudine e le situazioni ambientali non a misura di anziano. In una città come Milano, per esempio, un residente su quattro ha più di 65 anni, 300mila persone, delle quali 100mila vivono in solitudinee isolamento sociale, penalizzati da spazi e ritmi non adatti per loro.
Importante la sfera della salute psichica, ricordando a margine che i principali disturbi di questo tipo in Europa sono ansia, insonnia, depressione. “Il 30% di tutte le patologie di cui la donna soffre sono di natura neuro-psichiatrica, in tutto il ciclo della vita”ricorda Claudio Mencacci, dipartimento di Neuroscienze A.O. Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano. “C’è anche l’ansia che compare tardivamente, legata soprattutto alle perdite, affettive, di relazione, di salute. Ansia e depressione con cause spesso di natura biologica e con sintomi quali disturbi gastrointestinali, riduzione di sonno, di concentrazione, di interessi, aumento di paure e preoccupazioni. L’uso di antidepressivi è in crescita con l’età, soprattutto tra le donne: un recente studio
finlandese indica tra i fattori che lo favoriscono basso supporto sociale, vita in città, solitudine. L’isolamento sociale inoltre incrementa il rischio di demenza, più forte nella donna anche per modificazioni ormonali come nel post-menopausa.
Bisogna ricordare” conclude Mencacci “che il nostro è un “cervello sociale”, vale a dire che continua a rimodellarsi dall’interazione con l’ambiente, lo si è dimostrato scientificamente con gli studi sui neuroni. Siamo esseri sociali e in questo rientrano oggi anche i social network, anche se sono meglio i contatti”.
(fonte newsletter quotidiano sanità)

In G.U. il fondo di 100 milioni di euro per le persone affette da Sla
Le risorse assegnate al Fondo per le non autosufficienze per l'anno 2011, pari ad euro 100 milioni di euro, sono state ripartite tra le Regioni in base ad indicatori della domanda potenziale di interventi in tema di Sclerosi laterale amiotrofica (Sla).
Il criterio utilizzato per il riparto si è basato sulla popolazione residente, per Regione, d'eta' pari o superiore a 45 anni, nella misura del 60%. La quota maggiore, pari a 15 mln e 490 mila euro è stata destinata alla Lombardia; a seguire il Lazio e la Campania con poco più di 9 mln di euro.
Le quote più basse sono andate alla Valle d'Aosta con 250 mila euro, il Molise con 650 mila euro e la Provincia autonoma di Bolzano con 790 mila euro.
In E.Romagna i fondi potranno essere utilizzati anche per interventi di adattamento domestico per persone affette da SLA
Vedi:  http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=9034
(fonte newsletter quotidiano sanità)

Adriano Olivetti
Una notizia apparentemente estranea ai temi dell'adattamento domestico.
Ma se in Italia i legami tra architettura e sociale sono vivi, alcuni dei meriti vanno anche a questo imprenditore (...si proprio quello delle macchine da scrivere e dei primi computer) e alla sua visione del lavoro, della fabbrica, del rapporto col territorio. Un precursore della responsabilità sociale di impresa di cui oggi tanto si parla.
Leggi il resoconto della iniziativa in materia del Dipartimento benessere di comunità del Comune di Bologna alla pagina http://informa.comune.bologna.it/iperbole/sportellosociale/notizie/2731/51171
(fonte redazione sportello sociale)

La casa del futuro a Reatech Italia
La casa del futuro, la ‘casa domotica’, che risponde ai bisogni di disabili eanziani: sembra un appartamento tradizionale, con cucina, camera da letto e salotto. Ma all’ingresso c’è un particolare che la rende speciale, un tablet che fa da centralina di controllo per tutta la casa.
Da lì il proprietario può impostare l’accensione e lo spegnimento delle luci, l’apertura e la chiusura delle tapparelle, l’allarme, ma anche la macchina del caffè e il forno. Tutto è automatizzato e le azioni possono essere personalizzate a seconda dell’esigenza della persona. “L’installazione costa dai 5mila ai 25mila euro, a seconda degli optional e delle dimensioni della casa. La Regione Lombardia assicura uno sconto del 70% per chi spende fino a 15mila euro” spiega Paolo Mondovì, amministratore di Sistema Casa, azienda che presenta i suoi prodotti a Reatech Italia, l’evento dedicato a disabilità e innovazione, che si tiene da oggi a
domenica alla fiera di Rho. L’azienda lavora in collaborazione con Assodomotica, l’associazione per lo sviluppo della domotica, ovvero la scienza che studia le tecnologie adatte a migliorare la qualità della vita all’interno delle case.
Non esiste un solo tipo di casa domotica ed è possibile anche fare soltanto dei piccoli interventi, senza dover stravolgere il proprio appartamento. Il tablet che controlla le diverse azioni è touchscreen, ma è previsto il comando vocale attraverso il telefono di casa, fondamentale per i non vedenti. “C’è la possibilità di gestire i comandi anche dal cellulare – aggiunge Mondovì – inserendo un codice personale”. Tra le possibilità che offre la casa domotica c’è quella di dividere la giornata in ‘scenari’, che vengono gestiti in automatico. Per esempio quando si entra in casa il sistema riconosce la presenza e disinserisce l’allarme, alza le tapparelle, accende le luci, regola la temperatura e, se richiesto, accende la musica.
Un altro scenario è quello della cena. In questo caso, attivando sul touchscreen l’opzione ‘cena’, si accendono il forno, il piano cottura e la cappa e viene attivata la lavatrice. Ovviamente ogni azione può essere programmata in una sequenza diversa e personalizzata a secondadelle esigenze del proprietario. Questo tipo di abitazione è stato realizzato da Sistema Casa in collaborazione con l’Italia degli innovatori, l’agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione della presidenza del consiglio, Artec Security, il centro stile Maschi Arredamenti e il gruppo ceramiche Gambarelli.
(fonte redattoresociale)

Formazione al CRA Centro regionale ausili
Corso "Introduzione agli ausili tecnologici. Percorsi e strumenti per favorire attività e
partecipazione". 21 e 22 giugno 2012 - Ore 9.30-17.00
Aula Formazione Corte Roncati  - Via S.Isaia 90  Bologna
Il corso ha l'obiettivo di fornire una conoscenza di base sugli ausili e sulle metodologie di approccio alle situazioni di handicap prevalentemente motorio. L’accesso al corso è gratuito ma è necessaria la prenotazione online all’interno del corso di interesse: http://www.ausilioteca.org/eventi-formativi
La graduatoria viene stilata seguendo l’ordine cronologico di arrivo con priorità per le persone provenienti dalla Regione Emilia Romagna.
Info: 051/6597715 - formazione@ausilioteca.org
(fonte Centro regionale ausili)

A Milano Fiere Reatech, dal 24 al 27 maggio. La vita (accessibile) è una cosa meravigliosa
A Fiera Milano proposte per l’autonomia a casa, in auto, ovunque: per abbattere ogni tipo di barriera e scoprire soluzioni pensate per persone con disabilità ma destinate a migliorare la vita di tutti.
C’è il forno parlante che informa l’utente sulla temperatura impostata e su quella raggiunta in cottura, mentre il tavolo nel tinello non ha le gambe, ma “levita”agganciato al muro da un lato per non avere impedimenti quanto ci si mette a tavola e il lavabo è ribassato, per consentire di raggiungere comodamente i rubinetti, mentre la cucina si pulisce da sola dopo l’uso.
In casa ci si muove comodamente, grazie a montascale e rampe mobili ma anche mediante  semplici accorgimenti che consentono di usare il lavandino stando seduti e di traslare, sempre da seduti, sui sanitari, entrando poi nella vasca aprendone la fiancata, per accedervi senza sforzo, mentre sistemi domotici consentono di controllare ogni angolo della casa, aiutano a risparmiare energia e sono in grado di intervenire automaticamente su situazioni di rischio come black-out  o incendi. Sembra fantascienza,  invece è la realtà possibile di una vita  domestica accessibile, in grado di garantire
autonomia anche alle persone con disabilità motoria e visiva, con miglioramenti all’ambiente che si rivelano comodi per tutti.
Leggi tutto  http://www.nonprofitonline.it/default.asp?id=466&id_n=4190
(fonte nonprofitonline)

Piano per la non autosufficienza, Guerra: "I tempi non saranno brevi"
Sulla realizzazione di un piano per la non autosufficienza “meglio lavorare un mese un più e mettere le basi per un progetto che possa durare nel tempo, piuttosto che stringere intese e accordi senza concretezza”. È quanto ha affermato il  sottosegretario del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Cecilia Guerra, al termine  dell’incontro con i sindacati
avvenuto questo pomeriggio presso il ministero del Welfare. Un incontro “interlocutorio”,ha specificato il sottosegretario sollecitato dagli stessi sindacati. “Per ora abbiamo fatto una valutazione di carattere generale su quali potrebbero essere gli orientamenti da prendere in vista di una definizione di un piano per la non autosufficienza – ha spiegato Guerra -, nella consapevolezza che, date le condizioniattuali della finanza pubblica, definire un piano non vuol dire avere subito la possibilità di realizzarlo. La sua realizzazione non puòche avvenire per piccole tappe”.
Un incontro positivo, ha aggiunto il sottosegretario, caratterizzato dalla comune visione della problematica. “Abbiamo condiviso l’importanza di riaprire una riflessione su questo tema che un po’ tutti consideriamo di grande rilevanza – ha aggiunto il sottosegretario -.
La preoccupazione di definire livelli essenziali in questo campo, di avere una forte attenzione all’integrazione sociosanitaria, sono altri elementi condivisi”. Alla riunione era presente anche un rappresentante del ministero della Salute, una presenza importante, per il sottosegretario. “Per andare avanti – ha aggiunto Guerra - bisognerà che l’interlocuzione fra i ministeri raggiunga una
definizione maggiore”.
Una collaborazione già avviata con due percorsi condivisi sia col ministero della Salute, che con quello della Coesione territoriale. “Si sta valutando come utilizzare i fondi europei che siamo riusciti a liberare – ha aggiunto Guerra - e che in parte verranno destinati alla non autosufficienza con una finalizzazione che sia nello spirito di quello che potrebbe essere un piano futuro. L’idea non è dare solo trasferimenti, ma che questi costruiscano qualcosa che resta sul territorio e contribuisca a mettere i primi semi dello sviluppo di un piano”.
Sui tempi per la definizione del piano nazionale, il sottosegretario non si sbilancia. “Nonpossono essere tanto brevi – ha affermato -. Abbiamo tutti le idee molto chiare sul problema, ma gli ostacoli non sono piccoli: sono di tipo finanziario prima di tutto,ma anche di governance territoriale”.
(fonte redattoresociale.it)